Ultimo Urlo - Inviato da: Panzerfaust - Sabato, 02 Gennaio 2010 15:56
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Lettera di un'Ausiliaria
.: Lettera di un'Ausiliaria

 

AUSILIARIE NELLA DECIMA MAS

Lettera del 21 settembre 1999 da un' Ausiliaria a Emilio Maluta

Caro Emilio,

rispondo alla tua ricerca che si basa sulla domanda: " PERCHE' DECIDESTI DI FARE IL SERVIZIO AUSILIARIO E PERCHE' PARTISTI VOLONTARIA?"
Rispondo: "Fu una decisione spontanea della quale non mi sono mai pentita. Rimpiango solamente che, per causa della mia malattia polmonare, fui ricoverata con urgenza in un ospedaletto da campo, non potei così rimanere fino alla fine con tutti voi. (al fronte del Senio)

Grazie per la ricerca che fai per le donne italiane, quelle che hanno pagato con la morte e le persecuzioni per l'onore della Patria tradita. Nella seconda parte racconterò brevemente, senza dilungarmi su tutti gli avvenimenti avvenuti prima di raggiungere i corsi di addestramento e di preparazione per diventare ausiliarie.

Dalla partenza dalla maremma il 15.4.1944, divenni ausiliaria soltanto il 31.8 dello stesso anno.
Certo che il disfacimento del nostro esercito in quell'anno (1943-44) era uno spettacolo doloroso. Quanto dolore nel vedere la fuga dei soldati; disfarsi della divisa militare nella ricerca di indumenti civili, era uno spettacolo umiliante, doloroso, inaccettabile. Molti italiani benpensanti hanno pianto.

Ti dirò che l'Italia di oggi non mi piace per nulla, e non entro nei particolari. Accludo la pagina che accenna alla mia decisione di partire volontaria. Grazie per la tua italianissima attività.
I migliori saluti ed auguri di bene.

Affettuosamente, sempre Xa
lettera firmata

foglio accluso:

Domanda: - Perché partisti volontaria?
Perché frequentasti il corso per Ausiliaria?

Risposta: Per servire la Patria!
L'amore per la propria terra .., le sue tradizioni. L'amore per la sua storia, il rispetto dei caduti, gli eroi, l'amore per il vessillo italiano, ricordando: "La Patria è un tutto, di cui siam parte al cittadino è fallo considerar se stesso lungi da lei".
Questo è tutto, nessuna intimidazione, una decisione solamente volontaria. Fu un puro caso che io venni a conoscenza della riorganizzazione dell'esercito da parte del Duce. Partii con regolare documento rilasciatomi dal Fascio, per frequentare il I° Corso Ausiliario, nella località di Noventa Vicentina, come Crocerossina.
Gli avvenimenti invece che seguirono mi costrinsero a fare tre viaggi, dalla Toscana al Nord d'Italia. Non sto ad elencare gli avvenimenti che ritardarono quanto desideravo raggiungere e concludo che soltanto il 30 luglio dello stesso anno 1944, alle ore 6 del mattino, scesi alla stazione di Venezia.

Al Lido di Venezia era terminato il I° Corso per l'Esercito, denominato "Italia". Il I° Agosto iniziava il secondo corso, denominato "ROMA", che io frequentai. Un mese bellissimo per me, seguito con gioia, in particolare poiché tutte le mansioni giornaliere erano volontarie. C'era disciplina, ordine, ma dava la possibilità ad ogni Ausiliaria di scegliere le mansioni giornaliere, senza imposizione.
C'era poi la ginnastica, le ore di canto, le lezioni, le conversazioni, tutto si svolgeva con obbedienza al regolamento.
Splendido il momento, alla fine del corso, quando, tutte inquadrate , facemmo il giuramento.

Con grande emozione, indossata la divisa da Ausiliaria, alla autorità preposta gridammo: LO GIURO!

Racconto di una Ausiliaria del Corso ROMA.

 

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